Possibilità d'intesa e di cooperazione fra il mondo moderno e il mondo arabo
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[...] C'è una generale tendenza, sia nel mondo arabo che altrove, a confondere «arabo» e «musulmano». Confusione dovuta sia all'ignoranza (soprattutto fuori del mondo arabo), sia a una deliberata politica (soprattutto all'interno del mondo arabo). Sono correntemente usati composti quali «arabo-musulmano», «islamo-arabo», ecc. Orbene non vi è coincidenza né perfetta né imperfetta, fra Islam e «Arabismo». Un arabo può non essere musulmano. Vi sono musulmani che non sono arabi. Vi sono nella civiltà araba apporti cristiani ed ebraici nient'affatto trascurabili [...] e pertanto la cultura araba non è unicamente islamica. D'altro canto esiste tutto un mondo musulmano, immenso, multiplo, variato, che non ha nulla di arabo: l'Iran, l'Afghanistan, il Pakistan, la Malesia, l'Indonesia, una gran parte dell'Africa Nera non sono arabi, ma il loro apporto alla cultura islamica (e non più araba) è, anch'esso, importante. Per cui è indispensabile tenere presente che non può esservi identificazione. Ciononostante, poiché il Corano è stato rivelato a un arabo e l'Islam si è diffuso dall'Oceano Atlantico all'Oceano Indiano per via degli Arabi, è evidente che il legame fra Islam e «Arabismo» è più che stretto. Questa constatazione, per quanto elementare, è utile perché è proprio su tale confusione (voluta o involontaria) che per secoli sono stati stabiliti rapporti fra il mondo arabo e il non arabo. [...] Al tempo della guerra d'Algeria, ad esempio, non si parlava della possibilità e dell'impossibilità d'instaurare un dialogo «franco-musulmano»? Certo non si diceva dialogo «islamo-cristiano»; in effetti si sarebbe dovuto dire dialogo «franco-algerino». Non bisogna mai opporre, per paragonarle, due cose di natura differente, se non si vuole creare e far perdurare il malinteso e l'incomprensione da cui nascono, a loro volta, la diffidenza e l'ostilità. Ciò detto [...] perché, un giorno, possa esservi dapprima una possibilità d'accordo e poi di cooperazione tra il mondo arabo e, diciamo, quello che non è il mondo arabo in generale e quello che è il mondo occidentale in particolare, è indispensabile che, dall'una e dall'altra parte si operino una reciproca conoscenza e un mutuo riconoscimento. Francamente, non ci siamo ancora. Moenis Taha Hussein |
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