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Genova "multietnica" di Stefano Zara

(Articolo pubblicato sul giornale La Repubblica del 14/10/2000)

Sogna una Genova "multietnica", il neopresidente degli industriali Stefano Zara. Una città in cui gli immigrati non sono più un problema di sicurezza, ma una risorsa per l’economia. "Sogna" nonostante sognare sia di questi tempi un po’ pericoloso per gli industriali genovesi ma va anche oltre, annunciando l’avvio di un progetto operativo che coinvolgerà da subito due categorie quali l’edilizia e la cantieristica navale, dove la presenza degli immigrati è più forte. Una bella sfida per questo manager che per i suoi 63 anni si definisce il traghettatore di un’industria genovese in forte rinnovamento, anche a livello di vertice associativo, con sei nuovi membri su tredici, quasi tutti quarantenni ...
... Ce ne sono altri altrettanto importanti».
E cioè?
«C’è il desiderio di fare di Genova una città polimorfica, aperta, multietnica. Proprio su quest’ultimo aspetto posso annunciare che avvieremo un progetto innovativo, già stato integralmente condiviso dall’assemblea. Ritengo che le civiltà multietniche siano più ricche, abbiano una marcia in più. Chiudersi per noi sarebbe gravissimo. Pensate che a Genova ci sono 21.000 immigrati regolari, 19.000 dei quali extracomunitari. E’ come avere due volte gli abitanti di Recco».
E gli irregolari?
«L’uno per cento secondo le stime della Questura, anche se il numero mi pare molto ottimistico. Comunque è un fatto che già oggi, e non disponessimo di queste persone, entreremmo in una crisi violenta. Ecco perché è necessario avviare quanto prima un progetto intelligente, una "gestione di testa" della situazione insieme al volontariato, alle istituzioni e ad altri. In caso contrario li subiremo e sarà un problema di sicurezza. Ne parleremo da subito con l’edilizia, che dispone anche di una scuola edile, e con le riparazioni navali».
Presidente, sareste favorevole a una fusione fra Genoa e Samp?
«Sì, anche se quest’idea mi è costata una durissima reprimenda di mia madre, che ha 94 anni e che è genoana sfegatata. Ma io ritengo che Genova debba avere una sola squadra per arrivare in Europa».


 
 



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