COMUNICATO STAMPA
L'on. Luisa Morgantini
e gli Amici di Israel Shamir invitano alla conferenza stampa che si terra'
il 19 giugno 2002 nella Sala delle Bandiere all'Ufficio per
l'Italia del Parlamento Europeo in via IV Novembre 149 dalle ore
12 alle ore 14 in occasione della pubblicazione della raccolta di
scritti di Israel Shamir (Carri armati e ulivi della Palestina. Il fragore
del silenzio, edizioni CRT Pistoia 2002).
L'autore ne discutera' con i giornalisti. Presenzieranno:
- On. Luisa Morgantini
- Ali Rashid
- Prof. Roberto Giammanco
- Prof. Claudio Del Bello
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Israel Shamir è nato a Novosibirsk, Siberia, nel 1947. Espulso
dalluniversità per attività sovversiva nel 1969, emigrò
per libera scelta in Israele e combatté nella guerra
del 1973.
Corrispondente in Vietnam, Cambogia, Laos e, per molti anni, in Giappone
tanto da diventare uno studioso e traduttore della letteratura giapponese.
Dal 1989 al 1993 è stato inviato di Haaretz in Russia. Al
suo ritorno in Israele si è impegnato nella denuncia della politica
sionista di apartheid.
Con una febbrile attività letteraria e giornalistica sulla carta
stampata e su Internet (il sito http://www.israelshamir.net), nei giri
di conferenze in Europa, in Egitto e negli Stati Uniti, Shamir presenta
una visione alternativa del conflitto israelo-palestinese.
Rifiuta la soluzione dei due stati per due popoli perché
nelle presenti circostanze paralizzante, distruttiva e senza sbocchi.
E lo fa in nome di una pace fondata su di un unico Stato, tra il Giordano
e il mare, con diritti uguali per tutti i suoi abitanti, senza discriminazioni
etniche o religiose.
Io non sono un amico dei palestinesi, io sono palestinese
dichiara Shamir, e lo fa in nome del ritorno dei palestinesi, dal 1948
esiliati ed espropriati delle loro terre e di ogni diritto.
Questo è reso impossibile dalla folle politica che ha importato
centinaia di migliaia di rumeni, tailandesi, cinesi, africani e un milione
di russi e ucraini che formano la galassia di ghetti che è oggi
lo Stato dIsraele.
Allapartheid politica, psicologica e culturale dello Stato dIsraele,
Shamir contrappone un atteggiamento di resistenza che rivaluti la memoria
storica non unilaterale, i momenti più alti di tutte le esperienze
religiose, la coscienza di appartenere ad ununica umanità
di cui occorre garantire il futuro.
Per le migliaia di ulivi sradicati dai bulldozer, dice con accenti spesso
poetici Shamir, con il paesaggio della Palestina trasformato in una qualsiasi
squallida periferia, tutta lumanità è offesa e degradata.
Realizzare lutopia non è più speranza, ma è
rimasta lunica necessità.
Nel maggio del 2002, il figlio di Israel Shamir, che per via di madre
ha la cittadinanza svedese, ha partecipato allincursione di un gruppo
di pacifisti che sono riusciti a penetrare nella Basilica della Natività
a Betlemme, portando cibo e medicine ai palestinesi assediati. Il giovane
è stato arrestato e immediatamente deportato da Israele con diffida
a rientrarvi per i prossimi dieci anni.
Per contatti e informazioni in Italia: libroshamir@libero.it
12.06.2002 3:16 PM
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