U.C.O.I.I.
Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia – ONLUS
COMUNICATO
In merito a quanto dichiarato oggi dal ministro dell’Interno nell’intervista
concessa al quotidiano la Repubblica, l’Unione delle Comunità ed
Organizzazioni Islamiche in Italia ha diramato il seguente comunicato:
La dichiarazione d’intenti del ministro Pisanu, il fatto che un autorevole
esponente di governo assuma di fronte all’opinione pubblica un così
importante impegno di equità e giustizia nei confronti dei musulmani,
ci riempie di soddisfazione, riteniamo infatti molto importante che si avvii
un vero percorso di confronto e approfondimento delle esigenze di riconoscimento
dei diritti civili della Comunità islamica in Italia.
Pur rappresentando la seconda componente religiosa e contando tra i suoi seguaci
alcune decine di migliaia di cittadini italiani, l’Islam non ha ancora
pieno diritto di cittadinanza. Mancando a tutt’oggi il riconoscimento
ex articolo 8 della Costituzione, per i credenti di fede islamica infatti essa
è ancora parzialmente inapplicata.
Nell’articolo in questione emergono nei confronti dei musulmani categorie
e classificazioni che non rispondono pienamente alla natura della comunità
e che denotano la necessità di una vera analisi conoscitiva che si avvalga
di strumenti più idonei che non la semplice inchiesta giornalistica.
Seri e attendibili studi sociologici e le corrette informative di coloro che,
sul territorio, monitorano le attività religiose islamiche, potranno
dare un più serio e fattivo contributo alla comprensione della realtà
islamica con la quale una parte rilevante della società civile convive
e collabora.
Il rispetto delle leggi, a partire da quella fondamentale dello Stato, e la
buona disposizione reciproca, devono essere per tutti gli attori di un tale
importantissimo percorso i fattori guida dell’agire comune.
Per quanto ci riguarda, al di là di definizioni semplificatrici e improprie,
siamo forza coesa e leale nei confronti dello Stato e delle sue istituzioni
e siamo quindi pronti ad assumerci in pieno il ruolo che la nostra presenza
sul territorio e il nostro background ci impone.
Siamo pronti a dialogare, a spiegare e partecipare attivamente ad un processo
che dalla puntuale osservanza dei nostri doveri civici ci conduca ad un’altrettanto
puntuale riconoscimento dei nostri diritti.
Il Consiglio Direttivo UCOII
Milano 21 gennaio 2003