I
FALSI NEMICI DI BIN LADEN
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I FALSI NEMICI DI BIN LADEN di Curzio Maltese Con rassegnata cortesia, Massimo Cacciari l'altra sera ha provato a inserirsi in un prolisso quanto inutile dibattito teologico fra Baget Bozzo, il leghista Borghezio e l'imam di Torino, per ricordare che in questa guerra l'esatta interpretazione del Corano conta meno di alcuni bassi fattori materiali. Per esempio, il petrolio, che continua a non essere mai nominato. Oppure le lotte di potere dei gruppi dominanti sauditi, ai quali Osama Bin Laden appartiene per nascita. Naturalmente, quella di Cacciari è stata una fatica inutile e si è continuato a discutere se fosse giusto o sbagliato chiudere le moschee in Italia. Giusto o sbagliato, è quello che vuole il terrorismo. E' incredibile che un paese come il nostro, che ha avuto il più grande fenomeno terrorista d'Europa, non ricordi certe logiche proprie di chi organizza attentati. Che cosa volevano le Br? Provocare una risposta autoritaria, che si abbattesse anche sui sindacati, in modo da «smascherare» l'illusione del riformismo. I nemici delle Br non era i destrorsi che invocavano leggi repressive, ma i riformisti. Allo stesso modo, con altri mezzi e fini, il terrorismo islamista punta a rendere impossibile ogni dialogo fra Islam e Occidente. Chi organizza un massacro come quello dell'11 settembre non solo ha messo in conto, ma punta chiaramente a provocare una risposta feroce da parte dell'Occidente. Quanto più feroce è la risposta, tanto più l'obiettivo è raggiunto. Perché fornisce alle masse arabe la prova che con l'America e l'Occidente è impossibile ogni dialogo e quindi bisogna sbarazzarsi dei governi filo occidentali. Una volta tutti i maggiori paesi produttori di greggio avevano governi filo americani. Oggi rimane soltanto l'Arabia Saudita, sotto la debole guida di re Fahd. Ed è qui che si gioca la partita per il potere di Bin Laden e dei suoi finanziatori. Cacciare gli americani dalla Mecca significa, laicamente, cacciarli dai pozzi sauditi e poi da quelli degli emirati. I veri alleati di questo progetto politico, che usa la follia del terrorismo ma non è così folle, sono i «paladini dell'America», quelli che «non fanno distinzioni» e vogliono chiudere le moschee, i crociati della «superiorità occidentale». Se Bin Laden avesse guardato il dibattito dell'altra sera, sarebbe stato dalla parte di Borghezio. Di più, se Berlusconi guidasse l'alleanza occidentale, Al Qaeda avrebbe già ottenuto il suo obiettivo. Per fortuna di tutti, il nostro eroe è soltanto una mosca cocchiera, che ormai è arrivato a prendere sul serio i suggerimenti di Giuliano Ferrara, come l'ultimo Craxi. Con la differenza che Craxi, di fronte all'idea di marciare con le bandiere americane, si sarebbe messo a ridere.
Curzio Maltese
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