CERTI OPINIONISTI PEGGIO DEI TALEBANI. I MORTI IN IRAQ PER LORO NON VALGONO

Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | E - Mail



Massimo Fini commenta Barbara Spinelli

" Il Resto del Carlino, 29 settembre 2001"

In un articolo del 23 settembre, infarcito di espressioni come "male assoluto", "empietà", "pensare l'impensabile", "morte della parola", e piuttosto impressionante e significativo dei livelli di censura e di autocensura che dobbiamo attenderci, in Italia più che negli Stati Uniti, dopo la tragedia americana, Barbara Spinelli, una delle più prestigiose firme della "Stampa", afferma che cercare di comprendere le ragioni del terrorismo islamico e terzomondista è già "collaborare con le forze del male, giustificandole mentre le capiamo, e facendoci scrivani del terrore". Questi liberali, quando ci si mettono, sono peggio dei talebani. Se, poniamo, un cittadino iracheno si mettesse a ragionare come la Barbara Spinelli, ricordando i 32.195 bambini (cinque volte le vittime del World Trade Center), le 39.612 donne (sei volte), gli 86.154 civili maschi (quattordici volte), uccisi dalle "bombe intelligenti" e dai "missili chirurgici" della guerra del Golfo, dovrebbe considerare gli americani come il "Male assoluto", senza porsi altri problemi e domande, senza cercare di capire, pena la complicità con "le forze del Male", perché quello spietato attacco era stato sferrato e quali fossero le responsabilità dell'Iraq e soprattutto del suo rais.

Il problema dell'Occidente, particolarmente allarmante per una cultura che si definisce liberale e democratica, è che da tempo non concepisce più l'"altro da sé". Vediamo solo il nostro ombelico, peraltro un brutto ombelico, e non concediamo agli altri un centesimo di quanto consentiamo a noi stessi. Barbara Spinelli scrive che "le forze di distruzione... annullano le idee classiche del territorio, dello Stato", della sovranità nazionale. Verissimo e gravissimo. Ma chi è stato, non più di un paio di anni fa, ad annullare le "idee classiche, del territorio, dello Stato, della sovranità nazionale", se non un gruppo di Paesi Nato, con gli Stati Uniti in testa, bombardando per settanta giorni uno Stato, la Jugoslavia, che non ne aveva aggredito nessun altro, violandone la sovranità, i confini, il territorio e tutte le norme internazionali che avevano fino ad allora regolato i rapporti fra Stati, autoproclamandosi Polizia, Gendarme, Tribunale del Mondo in nome di "principi umanitari" di nuovissimo conio? Se le "forze del Bene" calpestano le proprie stesse leggi non c'è poi da stupirsi se lo fanno anche quelle del Male.

Bisogna che noi occidentali, gli americani più degli europei che hanno molte e dolorose esperienze in proposito, ci rendiamo conto, e alla svelta, che la vita degli altri, si tratti anche di un afgano, di un iracheno, di un panamense, vale quanto la nostra. Che una strage di civili nel pieno centro di New York non è più grave, anche se ci impressiona di più, di una strage di civili nel centro di Bagdad o di Kabul.

Gli americani hanno una lunga esperienza di bombardamenti in casa altrui, sui civili. Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale gli spaventosi bombardamenti a tappeto su Dresda, Lipsia, Berlino, furono mirati espressamente su obiettivi civili (e i morti furono milioni) "per fiaccare la resistenza del popolo tedesco" come dissero ufficialmente le autorità politiche e militari americane, Hiroshima e Nagasaki (200mila morti, senza contare la cifra, enorme, di quelli indiretti, da contaminazione nucleare) furono un avvertimento all'Unione Sovietica. Nel dopoguerra sono venuti i 158mila morti civili in Iraq, i 5.000 in Jugoslavia per "effetti collaterali", in Somalia nessuno si è preso la briga di contarli, tanto sono negri, gli 11mila nel pericoloso Panama quando gli Stati Uniti lo invasero per catturare il dittatore Noriega che loro stessi avevano creato e a lungo mantenuto al potere. Ma basta che una volta, la prima, tocchi a loro, sul loro territorio, in modo certo crudelissimo: ed è subito atomica.

 

Massimo Fini

Il Resto del Carlino, 29 settembre 2001



Speciale strage americana.
Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | E - Mail
Arab.it


info@arab.it Copyright © A R C O SERVICE 1997-2004. All rights reserved. Tutti i diritti riservati.
E-mail: info@arab.it Tel: + 39 010 5702411