Comitato di coordinamento islamico in Italia

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Comunicato del Comitato di coordinamento islamico in Italia

Bologna, 14 ottobre 2001

 

Nel Nome di Dio Il Compassionevole, Il Misericordioso

I rappresentanti delle associazioni islamiche in Italia, riuniti a Bologna oggi 14 ottobre 2001, su invito del comitato di coordinamento promosso dall’UCOII, dopo ampia e approfondita discussione hanno deliberato e approvato la seguente mozione:

Il rischio dell’estendersi della guerra in corso contro l’Afghanistan ad altri paesi abitati da musulmani e le prevedibili catastrofi umanitarie che ne potranno derivare, sono state le principali preoccupazioni espresse dai rappresentanti delle associazioni islamiche riunite a Bologna.In questo contesto il pensiero di tutti è andato ai diritti negati del popolo palestinese, all’ingiusta occupazione della sua terra e dei luoghi santi. Per i palestinesi la catastrofe umanitaria è in atto da cinquant’anni e noi non possiamo dimenticarlo.

La situazione internazionale venutasi a creare dopo i criminali attentati dell’11 settembre, sta producendo perniciose ricadute sulla vita della nostra comunità in Italia che si vede oggetto di quotidiana aggressione mediatica e attenzione poliziesca fuori dal comune. In particolare, la nostra solidarietà si rivolge ai musulmani e alle musulmane, alle associazioni e alle attività islamiche che hanno subito attacchi fisici o sono state pesantemente e ingiustamente attaccati nella loro onorabilità.A tutti quanti ribadiamo la nostra fratellanza nella certezza che la comunità islamica nel suo insieme, e nelle sue forme organizzate, sia sempre stata rispettosa della legge, delle convenienze e delle sensibilità della società civile italiana.

La nostra condanna dell’ingiustizia è netta e definitiva, discende dalla nostra fede e dalla nostra cultura, non importa se l’ingiustizia sia la conseguenza del comportamento di un gruppo di terroristi o di quello degli Stati.

Proponiamo a tutte le associazioni islamiche di mettere in atto iniziative miranti a ristabilire un clima di fiducia e di armonia con la società circostante e, in particolare:

a - Organizzare giornate di “moschee aperte” invitando autorità locali ed esponenti del mondo religioso, politico, culturale e i singoli cittadini.

b - Vigilare con cortesia e fermezza affinché ogni provocazione, da qualunque parte venga, possa essere respinta.

c - Cogliere l’occasione per illustrare la nostra fede e la nostra religione a tutti coloro i quali si avvicinano a noi in cerca di dialogo e risposte ai loro dubbi e alle loro esigenze culturali e spirituali.

I rappresentati delle comunità islamiche riunite a Bologna chiedono:

1 - l’immediata cessazione dei bombardamenti sull’Afghanistan e sul suo popolo;

2 - una maggiore considerazione politica e mediatica per la condizione di una comunità di oltre un miliardo di credenti che non potrà essere presa in ostaggio da nessuno, né dalle tesi espresse da Osama bin Laden, né da quelle dell’alleanza che lo fronteggia.

3 - Il riconoscimento da parte dello Stato italiano delle legittime aspettative della comunità islamica in Italia, affinché ad un puntuale rispetto delle leggi corrisponda un’altrettanto puntuale certezza dei diritti.

Bologna 14 ottobre 2001,

27 rajab 1422 H.



Speciale strage americana.
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