" Vi consigliamo un libro / Rubrica "

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"Vi consigliamo un libro" vuole essere una sorta di rubrica dove avremo la presunzione di consigliarvi le letture che più ci hanno colpito.

 

 

 

 
 
Autore: Enrico Galoppini
Titolo: Il fascismo e l'Islam
Editore: All'Insegna del Veltro
Prezzo: € 12,91

Se ci accontentassimo degli schemi preconcetti condizionati dalle dicotomie assurte nel secondo dopoguerra a valore di dogma - destra/sinistra, razzismo/antirazzismo, antisemitismo/filosemitismo eccetera - faticheremmo davvero non poco a darci ragione di un complesso rapporto che invece vi fu, tra luci ed ombre, spesso contraddittorio, talvolta entusiasta e sincero, in cui personaggi e situazioni, anche rilevanti, animarono una temperie per la quale, col senno di poi e a giochi fatti, è stata coniata da storici più interessati a fornire materiale utile alla cronaca mediorientale che al servizio della Verità, l'ingenerosa espressione di "filofascismo arabo".

Indubbiamente, sia la parte fascista che quella arabo-musulmana - rivisitate qui nella loro complessità e non ridotte quindi a blocchi monolitici - perseguivano obiettivi di fondo differenti, ma è sulla via del loro raggiungimento che si trovarono a percorrere in compagnia alcuni tratti di strada.

Il libro, introdotto dal Prof. Franco Cardini (il quale sottolinea che "queste sia pur vaghe simpatie reciproche non ebbero mai nulla a che fare con l'antisemitismo, che non è mai stato proprio né di arabi né di musulmani e che, per il fascismo, fu il tardivo, strumentale e sciagurato frutto dell'alleanza politica col nazismo"), esamina nella prima parte gli interessi comuni ad arabi ed italiani fin dagli anni che seguirono i diktat della Conferenza della pace di Versailles, descrive - fornendone una possibile chiave di lettura - i modi e i temi in cui si esplicò l'influenza fascista nel Vicino Oriente, tocca alcuni punti relativi alla ricerca di un'intesa di fondo tra l'Italia del Fascio Littorio e l'Islàm.

È nella seconda parte tuttavia, dedicata a La Libia nella politica islamica del fascismo, che i nodi di quella che spesso appare una strategia volta a contrastare l'egemonia franco-inglese nel Mediterraneo e a gestire le popolazioni musulmane dell'Impero, vengono al pettine. Qui l'Islam è sì incoraggiato - fino al punto da rendere difficile la vita a chi scorse l'occasione di una nuova evangelizzazione dell'Africa del Nord -, ma è soprattutto uno strumento d'ordine, progressivamente costretto alla sfera privata in ottemperanza a quel "date a Cesare" che poco si adatta all'intima essenza dell'Islàm. Ecco che l'interesse di questo volume supera nella sua seconda parte la stimolante vicenda dei rapporti italo-arabi per mostrarci come anche il fascismo - tra i cui elementi costitutivi è da annoverarsi anche l'avversione a molti dei principi dell'Illuminismo e ad un certo "progressismo" - in Colonia finì per appiattirsi nella riproduzione della retorica del progresso (dello "sviluppo" diremmo oggi) allestendo la versione in camicia nera della "missione di civiltà", compreso l'imprescindibile bagaglio di "buone intenzioni" insito in ogni impresa d'oltremare.

Vi è infine un ultimo motivo d'interesse. Riflettendo sugli spunti offerti dallo studio di Enrico Galoppini, ciascuno potrà valutare quanto i toni della polemica (che è bene che ci sia, per carità) sull'odierna presenza islamica in Italia siano lontani dall'impostazione data all'epoca alla delicata e fondamentale questione dei rapporti tra l'Italia e il mondo arabo-islamico. Il volume, reperibile con qualche difficoltà nel circuito delle librerie, può essere ordinato direttamente c/o Edizioni All'Insegna del Veltro, Viale Osacca, 13 - 43100 Parma, il sito web è www.insegnadelveltro.it, e-mail: insegnadelveltro1@tin.it, (tel. e fax 0521/290880).

 

L'autore: Enrico Galoppini, nato a Roma nel 1969, si è laureato in Storia Contemporanea all’Università di Pisa e diplomato in lingua araba presso la University of Jordan di Amman e l’Institut Bourguiba des langues vivantes di Tunisi. Interprete e traduttore dall’arabo, nel 2001 ha lavorato ad un progetto di catalogazione del patrimonio urbanistico e archeologico della Repubblica dello Yemen. Particolarmente interessato agli aspetti religiosi e storici-politici del mondo arabo-islamico, all'immaginario occidentale su arabi e musulmani, ma anche all'attualità e a fenomeni di costume, collabora a "La Porta d’Oriente", "Diorama Letterario", "Africana" e ad alcune riviste on line, tra cui "Est-Ovest".

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