Resoconto
commissione
Rete Solidarietà Prigionieri Palestinesi
La solidarietà ai Prigionieri Politici
Palestinesi è parte integrante
della più ampia solidarietà a tutti i prigionieri rinchiusi
nelle carceri nel nord come nel sud del mondo.
Così come il problema della prigionia politica e della repressione
israeliana nei confronti dei Palestinesi è parte integrante della
sua più ampia collocazione internazionale nei confronti dei popoli
e di tutti coloro che lottano per la loro liberazione dall'occupante
e dallo sfruttamento.
Il nostro sostegno ai Prigionieri Palestinesi
si rivolge a tutti senza nessuna discriminazione. Non saremo noi a differenziare
i Prigionieri sulla base della scelta del mezzo di lotta politica e
della appartenenza a singole organizzazioni della lotta di liberazione
del Popolo PalestineseIl sostegno ai simboli della repressione israeliana,
ad esempio la richiesta immediata della liberazione di Barghouti, può
essere strumento per accrescere la solidarietà e il sostegno
a tutti i Prigionieri Palestinesi solo se si colloca all'interno della
discriminate precedente, rompendo così la tendenza a dividere
i Prigionieri sulla base della loro scelta di lotta e di organizzazione.
Israele è il carceriere del Popolo Palestinese.
Il Popolo Palestinese è nella sua totalità
prigioniero. E' prigioniero all'interno dei Territori Occupati nel '67
come nel '48, nei campi profughi dentro e fuori la terra di Palestina,
nelle prigioni sioniste come in ogni carcere del mondo.
I Prigionieri Palestinesi si possono "dividere" in tre "categorie"
di detenzione:
1. Prigionieri in detenzione amministrativa
2. Prigionieri nei territori occupati nel '67
e nel '48
3. Prigionieri della Intifada
Il nostro sostegno non si indirizza ad una singola
tipologia di prigionieri ma si pone l'obiettivo di ricercare tutti i
possibili strumenti per informare sulla loro situazione e sviluppare
al massimo il sostegno nei loro confronti.
La Commissione lancia fin da ora un appello agli Avvocati per la costituzione
di una "Commissione Giuristi" con l'obiettivo di:
1. Attraverso i compagni Palestinesi prendere
contatti con Avvocati Palestinesi che seguono processi politici, per
creare rapporti stabili e sviluppare una campagna di informazione di
massa sulla struttura repressiva sionista.
2. Creare una delegazione che tenti di visitare
le carceri e incontrare i Prigionieri Palestinesi con l'obiettivo di
sviluppare una campagna di denuncia sulle loro condizioni.
3. Tentare di far nominare, ai Prigionieri Palestinesi,
Avvocati Internazionali per presenziare ai processi.
4. Creare iniziative di respiro di massa sulla problematica della violazione
dei diritti dei prigionieri palestinesi, con la presenza di ex Detenuti
Palestinesi.
L'obiettivo è quello di portare un maggior
numero di soggetti a conoscenza della situazione dei Prigionieri Palestinesi.
Sulla base di questo obiettivo la Commissione ritiene che la costituzione
della "Commissione Giuristi" possa essere uno strumento di
impatto "di massa".
Per il mese di Giugno la Commissione propone,
sulla base di quanto premesso, l'organizzazione di una serie di iniziative
pubbliche, coordinate a livello nazionale, con la presenza di una Compagna
Palestinese ex prigioniera.
La Commissione individua la possibilità
di valorizzare il 19 Giugno, Giornata Internazionale del Rivoluzionario
Prigioniero, come giornata della "Libertà per i Prigionieri
per la Libertà", a sostegno dei Prigionieri Palestinesi
e per la loro immediata liberazione. Il "giro" della Compagna
Palestinese può essere la base minima per costruire tale iniziativa
attorno al 19 Giugno.
Per rispondere al sentire comune di intraprendere
rapporti stabili a livello internazionale per sostenere la lotta del
popolo palestinese, tale appello può essere fin da subito lanciato
anche attraverso A.N.S.W.E.R, coordinamento americano che fa capo all'International
Media Center, organizzatore negli USA di numerose e partecipate manifestazioni
a sostegno del popolo palestinese, oltre che a tutte quelle organizzazioni
popolari arabe che stanno nascendo dal nord africa al Mashrek a sostegno
dell'Intifada.
Altre iniziative potranno essere decise a livello
locale o coordinate a livello di Assemblea Nazionale del Forum Palestina.
Riprendendo quanto proposto dai Compagni Palestinesi
per i campi profughi, la Commissione propone "l'adozione"
di alcuni carceri e di prigionieri palestinesi, da individuare sulla
base dei contatti con gli avvocati e i compagni palestinesi, cercando
di svilupparla come campagna di massa. Da individuare le forme e i modi
della sua realizzazione nella pratica.
Fin da subito l'invito è quello di individuare
le modalità per intraprendere il sostegno finanziario ai Prigionieri
e alle loro famiglie.
La Commissione esprime un giudizio unanime sulla
impossibilità a collocare i detenuti riservisti israeliani per
obiezione alla chiamata alle armi "Refusnik" sullo stesso
piano dei palestinesi prigionieri.
Questo non presuppone l'esclusione dal nostro
sostegno.
Viene ritenuto importante riuscire ad organizzare iniziative pubbliche
con gli appartenenti a Refusnik in quanto sicuramente contraddizione
forte all'interno dello stato sionista d'israele. Tali iniziative, per
il loro interesse sicuramente molto ampio a livello di massa, consentirebbero
di parlare a un vasto numero di soggetti, anche molto diverso da quelli
che tradizionalmente riusciamo a raggiungere.
La Commissione invita a rafforzare, come richiesto
dai compagni della Carovana Giorgiana Masi, l'iniziativa da loro convocata
a Roma per Sabato 11 Maggio sotto la lapide di Giorgiana Masi, allargandola
a favore della Liberazione dei Prigionieri Palestinesi.
Nel corso della discussione sono emerse altre
proposte da porre alla assemblea plenaria.
E' sentire comune la necessità di creare uno strumento di comunicazione
adeguato per coloro che condividono il lavoro impostato dalla Commissione
e dell'Assemblea Nazionale del Forum Palestina.
Un sito web dedicato potrebbe rispondere a tale
esigenza oltre che essere luogo dove tutti gli interessati possono trovare
i materiali prodotti.
Con lo stesso spirito c'è un invito da
parte della Commissione alla realizzazione di un manifesto a livello
nazionale dove riportare le
iniziative decise dalla Assemblea Nazionale del Forum Palestina, dalle
iniziative di boicottaggio dei prodotti israeliani, alle iniziative
a sostegno dei prigionieri, alla adozione dei campi profughi.
E' stata espressa la disponibilità di
un componente della Segreteria Regionale Toscana di RC a intraprendere
un lavoro all'interno delle istituzioni per curare feriti palestinesi
negli ospedali toscani.
Questo può essere unito alla proposta
di far venire in Italia donne di Jenin per portare testimonianza diretta
del massacro ad opera dell'esercito israeliano.
E' inoltre emersa la necessità di intraprende
e/o rafforzare i rapporti con i Palestinesi dei campi profughi dentro
e fuori la Palestina.
Per quanto riguarda Sabra Chatila viene ricordato che a settembre 2002
ricorre il 20° anniversario del massacro. Stefano Chiarini del Manifesto
organizza per quei giorni una visita a Sabra Chatila e in altri luoghi
del Libano della Lotta di Liberazione del Popolo Palestinese.
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