...Tra il '50 ed
il '60, gli anni del suo più alto splendore artistico,
fu soprannominata "Ambasciatrice dell'arte araba"
e la sua importanza era tale che ovunque veniva accolta con
cerimoniali degni di capi di stato.
Agli inizi degli anni '70 la sua salute, già delicata,
andò peggiorando, perturbando sempre di più la
sua vita professionale e spesso costringendola ad annullare
dei concerti. Il 21 gennaio 1975 Oum Kalthoum fu colpita da
un malore violento che la portò alla morte il 3 febbraio
dello stesso anno, mentre i giornali e la radio di tutto il
mondo arabo informavano gli ascoltatori minuto per minuto sulle
sue condizioni di salute.
Il suo canto sublime è stato applaudito in tutte le regioni
d'Egitto ed in tutto il mondo arabo. Ha cantato per celebrare
la fusione tra Siria ed Egitto, per il crollo della monarchia
irachena, per la sottratta Palestina e per le donne libiche;
ha cantato per gli uomini che lavoravano negli sperduti cantieri
del deserto, per i contadini divenuti operai, costruttori e
soldati. Ognuno poteva in quella voce sentire la propria sofferenza,
il proprio passato, il proprio presente, la propria patria,
ognuno poteva, in quella voce, sentire se stesso.
Duecentottantacinque sono le stupende canzoni del repertorio
di Oum Kalthoum che, tutt'oggi, rimane la rappresentante più
ammirata e conosciuta della tradizione classica della musica
araba. La sua notorietà e l'amore sincero che migliaia
di persone provavano per lei, fece sì che nemmeno la
morte poté diminuire la sua fama che, ben presto divenne
mito. A distanza di molti anni dopo la sua scomparsa,
si ricorda ancora oggi quel triste mese di febbraio che volle portar
via, lei, la venere egiziana della musica. Nel 1975, tutti furono
presenti al suo funerale: stelle del cinema, poeti, ambasciatori,
ministri. Più di tre milioni di ammiratori che, in lacrime,
volevano dare a Oum Kalthoum l'ultimo arrivederci. In realtà
il funerale non fu l'ultimo saluto. Oggi, alle dieci di sera
di tutti i primi giovedì del mese, in Egitto si ripete
il rito dell'ascolto, sempre con quell'ammirazione, devozione
e rispetto concessi solo ai grandi che hanno fatto la vera Storia.
Inoltre il 28 dicembre 2001 al Cairo è stato inaugurato
un museo dedicato alla musica e alla vita di questa grande cantante.