...Alta, dalla capigliatura
nera e con una forte personalità, ai concerti affascinava
gli ascoltatori con il timbro inconfondibile e inimitabile della
sua voce e gettava il pubblico in un delirio di rapimento estatico.
Le sue canzoni erano per lo più poemi epico-lirici che
duravano tra i 30 e i 60 minuti; c'era, generalmente, un'introduzione
strumentale di circa dieci minuti al cui termine faceva ingresso
lei, regalmente accolta da fragorosi applausi. La sua voce impostata,
sonora, melodiosa, piacevole era maestra nell'arte dell'interpretazione
e sempre riusciva a coinvolgere il pubblico che, entusiasta,
irrompeva, durante i numerosi concerti, in risonanti applausi
e commenti di pura commozione.
Oum Kalthoum, colei che poteva, con la sua straordinaria voce,
spingere gli ascoltatori a ridere o portarli alle lacrime, divenne
verso la fine degli anni '40 il simbolo della canzone araba
e, da allora in poi, la sua vita venne identificata con la storia
dell'Egitto moderno. La sua fama, seconda solo a Nasser, era
tale che le notizie politiche importanti erano mandate in radiodiffusione
prima dei suoi concerti. Negli anni '50 l'Egitto aveva due sole
incontrastate guide: l'eroe carismatico Gamal Abdel Nasser e
"la sfinge eterna", la "Stella dell'Oriente",
Oum Kalthoum, signora senza figli, ma madre di tutto l'Egitto.
Nel 1954 si sposò con il dottore Hassan El- Hifnawi,
mettendo fine ad una lunga serie di scacchi sentimentali, di
progetti di matrimonio abortiti, di cui uno con Sharif Sabri
Pasha, lo zio del re Faruk, che chiese la sua mano, ma dovette
ritrarsi in seguito alla pressione della famiglia reale, e di
un matrimonio annullato dopo pochi giorni con uno dei suoi musicisti
Mahmoud Sharif. In questo periodo si circondò di nuovi
ed affermati musicisti come Zakariya Ahmad e Muhammad Abdel
Wahab...