Storia di Sindbad il Marinaio
(12/22)

Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | Note Legali | E - Mail


 
 

pilastri... distintamente. Allora scesero a terra, mi presero con loro e mi portarono sulla nave, dove mi rifocillarono e mi diedero dei vestiti per coprirmi. Io raccontai loro tutto quello che mi era accaduto ed essi si stupirono grandemente; e insieme lodammo l'altissimo per la protezione che mi aveva accordato. Quanto a me, dopo essere stato tante volte così vicino alla morte, trovarmi in salvo mi pareva un sogno. Per il volere di Allah, navigammo così con vento favorevole fino a che giungemmo in un'isola chiamata Salàhita, ricca di legna di sandalo, dove il capitano gettò l'ancora. E i mercanti che erano a bordo sbarcarono le loro merci per vendere e comperare. Allora il capitano della nave venne da me e mi disse: " Ascoltami bene, tu sei straniero e povero e le peripezie che ci hai raccontato mi hanno commosso; ho pensato perciò di favorirti in modo che tu possa tornare a casa tua, così che pregherai per me e mi benedirai per il resto dei tuoi giorni " " Quanto -a questo " risposi io, " avrai le mie preghiere. " Allora il capitano proseguì: " Sappi che imbarcato con noi c'era un mercante che si è perduto e del quale non sappiamo più se sia vivo o se sia morto perché non ce ne sono più giunte notizie. Ho pensato di affidare a te le sue mercanzie acciocché tu le venda su quest'isola. Di quello che avrai guadagnato daremo a te una provvigione e il resto lo terremo da parte fino a che saremo arrivati a Baghdad, dove ci informeremo della famiglia di questo mercante e consegneremo a chi di ragione il denaro. E adesso dimmi, vuoi prenderti cura delle merci di questo mercante? " Io risposi: " Ascolto e obbedisco, signore, e ti ringrazio per la tua cortesia. " Allora il capitano ordinò ai marinai di scaricare anche le merci dell'altro mercante che erano rimaste a bordo e le affidò alla mia cura. Ma lo scrivano di bordo chiese al capitano: " Padrone, che merci sono queste e a nome di chi devo iscriverle nel registro? " E il capitano rispose: " Iscrivile al nome di Sindbad il Marinaio, di colui che era con noi a bordo della nave e che lasciammo sull'isola del Rukh senza averne più notizie. Voglio che questo straniero si prenda cura di queste cose e le venda, e sul guadagno che avrà fatto daremo a lui una provvigione; il resto lo porteremo a Baghdad e lo consegneremo al proprietario, se riusciremo a trovarlo, se no lo consegneremo alla sua famiglia. " Lo scriba assentì e rispose: " Il 'tuo ragionamento è saggio, o signore, e il tuo discorso è giusto. " Quando io sentii che il capitano dava ordine di registrare quelle merci a nome di Sindbad il Marinaio, pensai dentro di me: " Per Allah! ma Sindbad il Marinaio sono io! " Tuttavia mi trattenni dal parlare subito. Aspettai che i mercanti Fossero scesi a terra,,quindi mi avvicinai al capitano e gli chiesi: Signore, sai per caso che specie d'uomo fosse questo Sindbad di cui mi hai affidato le merci per la vendita? " E il capitano mi rispose: " Di lui non so nulla, se non che era della città di Baghdad e si chiamava Sindbad, detto il Marinaio; lo abbandonammo per sbaglio su un'isola e di lui non abbiamo saputo più nulla. " questo punto non potei più trattenermi, gettai un gran grido ed esclamai: " 0 capitano, che Allah ti protegga! Sappi che io sono Sindbad il Marinaio, proprio quello che voi abbandonaste sull'isola del Rukh, e che non sono morto ma sono vivo, proprio come tu ora mi vedi! " Udendo le mie esclamazioni, gli uomini dell'equipaggio e i mercanti si radunarono subito intorno noi; allora io raccontai ad essi tutto quello che mi era capitato dal giorno in cui mi avevano abbandonato sull'isola del Rukh. Alcuni mi credettero, ma altri rimasero diffidenti. Ma ecco che uno in mezzo a loro si avanzò e disse: " Ascoltate, brava gente, non vi avevo forse raccontato di aver trovato un uomo attaccato alla carcassa di un animale che avevo gettato nella valle dei serpenti per raccogliere i diamanti? Ma quando io vi raccontai questa storia voi non mi credeste e mi deste del bugiardo. " " E vero, " dissero tutti, " tu ci hai raccontato questo fatto ma noi non ti abbiamo creduto. " Allora quell'uomo riprese: " Ebbene io vi dico, e Allah mi è testimone, che questo straniero è proprio l'uomo del mio racconto, ed è lui che mi regalò bellissimi diamanti ed insieme con lui viaggiai fino a Bassora. " Udendo le parole di quell'uomo, il capitano si avvicinò a me e mi chiese: " Se tu sei veramente Sindbad il Marinaio, saprai com'è il marchio che c'è sulle tue balle di merci. " Io gli dissi come era fatto il marchio e, in più gli rammentai alcuni fatti che erano intercorsi fra me e lui durante il viaggio. A queste parole il capitano si convinse che io ero davvero Sindbad il Marinaio e mi abbracciò e rallegrandosi per la mia salvezza disse: " Per Allah, signore, il tuo caso è davvero meraviglioso e la tua storia incredibile. Ma sia lode ad Allah, che ci ha fatto incontrare di nuovo e ti ha ridato il possesso dei tuoi beni! " ... continua ...

 
 
Arab.it
Storia di Sindbad il Marinaio
12/22
Arab.it

 
 
Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | Note Legali | E - Mail

Arab.it Copyright © A R C O SERVICE 1996-2011. All rights reserved. Tutti i diritti riservati.
E-mail: info@arab.it.