Storia di Sindbad il Marinaio
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pilastri... ma mentre così facevo la nave su cui ero imbarcato spiegò le vele e partì senza di me. Quando mi accorsi di questo fatto, cominciai a piangere e a lamentarmi, finché un tale del luogo mi si avvicinò e mi disse: " Signore, se non sbaglio tu sei straniero da queste parti. " " Sì, " risposi, " sono straniero ed anche uno straniero sfortunato perché la nave con cui ero arrivato qui è partita mentre io ero in città e mi ha lasciato a terra. " Allora quello mi disse: " Vieni, imbarcati con noi, perché se rimani durante la notte in città le scimmie ti faranno a pezzi. " " Ascolto e obbedisco, " risposi. E m'imbarcai con lui su un battello che venne spinto a circa un miglio dalla costa dove fu ancorato e dove passammo la notte. Allo spuntar del giorno tornarono tutti verso la città, sbarcarono e ognuno se ne andò per i fatti suoi. E questo traffico lo facevano tutte le sere, perché se qualcuno fosse rimasto in città le scimmie gli sarebbero piombate addosso e lo avrebbero sbranato. Non appena si faceva giorno le scimmie se ne andavano e, dopo aver mangiato la frutta nei giardini, tornavano sulle montagne dove dormivano fino al cader della sera, allorché scendevano di nuovo in città.
La città si trovava nella parte estrema del paese dei negri ed una delle cose più strane che mi accaddero durante la mia permanenza colà fu la seguente. Uno di quelli con cui passavo la notte in barca mi chiese: " Signore, se non sbaglio tu sei straniero in questo paese; sai fare qualche mestiere? " E io gli risposi: " Per Allah, fratello mio, io non conosco nessun mestiere, perché al mio paese facevo il mercante e vivevo sul mio: avevo una nave di mia proprietà e magazzini pieni di mercanzie. Purtroppo la nave è affondata in mare ed io mi sono salvato per miracolo grazie alle protezione di Allah! " Allora quello mi diede una bisaccia di cotone dicendomi: " Prendi questa bisaccia, riempila di ciottoli e va' con la gente del posto: io dirò che ti accompagnino e che abbiano cura di te. Fa' come fanno loro e forse col tempo riuscirai a guadagnare quanto basterà per pagarti il viaggio di ritorno in patria. " Ciò detto mi accompagnò sulla riva del mare, dove io riempii la bisaccia di ciottoli; ed ecco che vedemmo uscire dalla città un gruppo di persone, tutte munite di bisacce come la mia. Allora egli mi raccomandò a quella gente dicendo: " Quest'uomo è uno straniero prendetelo con voi e insegnategli come si fa la raccolta, così che egli possa guadagnarsi il pane e voi una ricompensa in cielo. " " Lo faremo per la nostra testa e per i nostri occhi! " risposero quelli, e mi diedero il benvenuto. Quindi mi portarono in un'ampia valle, dove crescevano alberi altissimi dai tronchi così lisci che sarebbe stato impossibile arrampicarvici.
Addormentate per terra c'erano molte scimmie, le quali non appena ci videro fuggirono arrampicandosi sugli alberi; allora i miei compagni cominciarono a tirare addosso alle scimmie i ciottoli che avevano nelle bisacce e le scimmie, per tutta risposta, si diedero a staccare i frutti che erano in cima agli alberi e a scagliarli contro di noi. Guardai bene e vidi che i frutti che le scimmie ci tiravano erano noci indiane o noci di cocco; allora mi scelsi un grande albero pieno di scimmie e cominciai anch'io a tirare sassi mentre le scimmie mi rispondevano gettandomi le noci, che io raccolsi come facevano gli altri; così, ancor prima di aver finito la mia riserva di. sassi, avevo raccolto una grande quantità di noci. Quindi tornammo in città e io mi recai subito dall'uomo che mi aveva presentato ai raccoglitori di noci e gli diedi tutto quello che avevo ringraziandolo per la sua cortesia; ma quello non volle accettare nulla e mi disse: " Vendi queste noci e mettine a frutto il guadagno. " Poi mi diede le chiavi della dispensa e mi disse di riporci le noci che mi rimanevano e mi consigliò di andare ogni giorno a fare la raccolta, di vendere subito le noci meno buone e di mettere da parte le altre; forse così, a suo parere, avrei potuto un giorno avere abbastanza denaro da poter tornare in patria. " Che Allah ti ricompensi! " gli dissi io, e feci come mi aveva detto.
Le cose continuarono così per un bel pezzo, finché mi trovai ad avere immagazzinate molte noci e ad aver guadagnato molto denaro con quelle che avevo venduto. Ora accadde che un giorno una nave entrò nel porto di quella città e i mercanti scesero a terra e cominciarono a comperare e vendere. Allora io mi recai dal mio benefattore e gli dissi di quella nave che era arrivata e che avrei voluto ritornare in patria. " Fa' come credi, " rispose lui. Io lo ringraziai per tutto il bene che mi aveva fatto e presi congedo da lui. Mi accordai con il capitano sul prezzo del passaggio, quindi feci caricare a bordo tutte le mie noci di cocco e quant'altro possedevo. ... continua ...

 
 
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